Giosuè Carducci

VII Circolo Didattico Livorno


Progettazione Infanzia

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I traguardi educativi intenzionalmente perseguiti sono:


Conoscenza di sé: costruzione dell’identità personale e sessuale. Riemersione della memoria personale e ricostruzione della propria storia. Acquisizione della consapevolezza del valore di sé come persona con propri pensieri, sentimenti, emozioni, sensazioni. Auto realizzazione.

Autonomia: esprimere pareri ed opinioni, acquisizione di capacità di scelta e di decisione, acquisizione di capacità critiche. Assumere responsabilità. Riconoscimento dei propri limiti.

Comunicazione: saper comunicare a livello corporeo e dinamico-relazionale con pari e adulti. Saper interagire in situazioni comunicative diverse e saper cooperare.

Competenze: sviluppo delle competenze comunicative, cognitive, metacognitive, dinamico relazionali e di socializzazione.

L’espressione creativa: tradurre le esperienze ed i successivi approfondimenti in linguaggi-espressivi diversificati (verbale, non verbale, multimediale) al fine di acquisire la consapevolezza delle proprie capacità comunicative in rapporto al mondo esterno.

Le “intenzioni” che sostengono e incorniciano il progetto sono:

La personalizzazione del rapporto e dell’intervento educativo: la scuola cerca di configurarsi il più possibile come occasione e risorsa per la crescita e lo sviluppo di ogni bambino/a nella sua specificità.

La valorizzazione dei contesti di vita: conoscenza degli specifici ambienti di vita del/della bambino/a (casa, strada, quartiere..) per permettere di ancorare l’intervento didattico nella concretezza del vivere quotidiano dei piccoli e di allargarne progressivamente gli orizzonti di esperienza e interesse.

La valorizzazione dei desideri/bisogni di esplorare, di giocare, di essere attivi e partecipi mediante il diretto coinvolgimento dei/delle bambini/e sia nella “costruzione” degli spazi e dei materiali, sia nella proposta di idee e progetti.

Il mantenimento e il rinforzo della relazione tra fantasia/affetti e ragione, fra la corporeità e il linguaggio: attraverso l’offerta di esperienze globali, cariche di risonanze e richiami ai propri vissuti, fondate sull’esplorazione sensoriale e l’invito ad usare il proprio corpo come strumento di conoscenza e di comunicazione.

La differenziazione delle offerte e delle occasioni formative permette di far sviluppare curiosità, interesse e motivazione.

Rapporto con le famiglie si articola in tre livelli: il primo più formalizzato e istituzionale previsto dalla normativa degli organi collegiali, il secondo caratterizzato da colloqui e incontri più informali, infine il terzo livello coinvolge direttamente i genitori nella vita scolastica attraverso un apposito progetto.


L'impalcatura metodologica della Scuola dell'Infanzia "Cave Bondi": la metodologia della globalità dei Linguaggi di Stefania Guerra Lisi

Definita come metodologia espressivo-comunicativa ed articolata attraverso proposte ludiche particolarmente coinvolgenti, questa metodologia si prefigge l'obiettivo di sviluppare la personalità del bambino e della bambina con una graduale presa di coscienza di sé, dei propri bisogni e mezzi espressivi. E' incentrata sul sentire, l'immaginare, l'esprimere. I suoi presupposti sono la motivazione e il principio del piacere. Infatti qualunque attività deve contenere implicitamente una promessa di piacere e deve essere presentata inizialmente sotto forma ludica. La globalità dei linguaggi rende capaci di ascoltare e osservare le bambine e i bambini, mettersi in relazione con loro, leggere ed interpretare i bisogni che essi manifestano utilizzando corpo, gesto, emozione, voce, suono, spazio, colore, immagine e segno grafico, come mezzi di comunicazione attraverso cui realizzare il rapporto educativo.
Pertanto "Globalità dei linguaggi" significa apertura e disponibilità verso tutte le possibilità comunicative ed espressive verbali e non verbali, senza previe esclusioni.
Questa metodologia si basa su di un ordine di valori sui quali si innestano dei concetti e dei principi che si sviluppano in teorie concretizzate, operativamente, nel metodo.
Tra i valori fondanti ritroviamo:
- la vita come valore primo ed assoluto, dal concepimento in poi; quindi amore per la vita e fede nei potenziali umani;
- la diversità, l'originalità e l'arte come emersioni insolite, singolari ed eccezionali dell'espressività personale;
- l'integrazione come sviluppo, crescita della persona e del gruppo attraverso l'acquisizione del senso di appartenenza, condivisione e convivenza;
- la valorizzazione dell'immaginazione espressa attraverso intuizioni e ipotesi; duttilità più che rigore, precisione e ripetibilità delle procedure.
Su tali valori si innestano fondamentali concetti e principi tra i quali ricordiamo:
- il corpo come sostanza ed identità primaria dell'uomo, fondamento della comunanza degli esseri umani tra loro e con l'universo (unità uomo-cosmo);
- unità psicosomatica dell'essere umano considerato nella sua completezza di corpo e psiche e bisognoso, perciò, di cura globale cioè indirizzata a tutti i suoi aspetti;
- arte di vivere che "non s'impara, si sa", perché fondata su una innata sapienza del corpo che ha inscritto in sé le leggi della crescita. Arte governata dal principio del piacere;
- passaggio dall'inarticolato all'articolato, sviluppo dell'avviluppo: modalità tipica dell'evoluzione umana e non, che implica la trans-formazione e la metamorfosi
- regressione vista in senso positivo come "tattica di sopravvivenza", messa in atto da ogni essere umano nei momenti di difficoltà;
- grembo sociale come naturale prolungamento del grembo materno, ruolo che, secondo la Gdl, tutti sono in grado di svolgere in quanto dotati, per natura, delle competenze primarie di cura;
- Valorizzare, non valutare nel rispetto dei potenziali umani e della parità tra persone umane
-
Possedere, non essere posseduti: come dignità della persona che non deve lasciarsi manipolare da niente e da nessuno

Tali concetti e principi vengono sviluppati nelle seguenti teorie:

Archetipi cosmici
- teoria dei quattro elementi (acqua, fuoco, aria, terra) e delle loro metamorfosi, rivisitata diventando un modello di lettura comparata di andamenti tonici, comportamenti espressivi, creazioni artistiche;
- morfogenesi dell'energia vitale: descrive la storia della materia, l'evoluzione delle forme naturali e dell'essere umano;
- simbologia dei colori: ispirata a quella di Goethe, che collega i colori alle fasi dei cicli naturali e dei processi decisionali umani.
Archetipi umani
- teoria degli stili espressivi prenatali : collega la sequenza delle fasi della vita intrauterina a tanti comportamenti espressivi quotidiani, artistici e regressivi;
- viaggio dell'eroe: ossia il travaglio della nascita assunto come modello con cui leggere la vita intera come una successione di vicende del ri-uscire, e come archetipo rintracciabile in molte espressioni umane, quotidiane ed artistiche, dalla fiaba alle forme musicali;
- mappa corporea: dalle memorie ancestrali del corpo-storia individua punti di sensibilità utili a descrivere i diversi stati psicosensoriali e motori;
- riflessologia mano-corpo e bocca-mano-mente: spiega lo scambio tra mondo interno e mondo esterno in una sequenza organica di processi di incorporazione, elaborazione, assimilazione;
-corpo tripartito: riconduce ai processi di carica e scarica dell'energia vitale le esperienze musicali più comuni, radicate nel corpo melodia, ritmo e sound) e insieme le modalità espressive di base della figurazione (linea, colore, plasmazione);
-emo-tono-fono-simbolismo: come estetica psicofisiologica che sviluppa i percorsi dal corpo al linguaggio, dallo schema corporeo al movimento, dal verbale al non verbale, dalle emozioni alla cognizione; un capitolo di questa estetica è il corpo strumento musicale (corpo-orchestra) che articola vocali e consonanti nelle emozioni.
Nella GDL come disciplina operativa, il Progetto Persona è centrale; è il metodo dei metodi che in qualunque progetto educativo assume la globalità della persona e organizza l'intera gestione della cura in tutta l'estensione del quotidiano con uno stile ludico e gioioso. La gioia di vivere, l'ottimismo fondato sulla fiducia nei potenziali umani, la valorizzazione anche estetica di tutte le diversità, il compiacimento della crescita comune, portano a s-drammatizzare problemi e conflitti, a sciogliere nell'umorismo e nell'allegria le tensioni. Portare la gioia nel mondo della scuola è una rivoluzione che la GDL propone a tutti.

b. Principi metodologici di fondo della Scuola dell'infanzia Il Cavalluccio marino di Quercianella
Il metodo di lavoro adottato ha il suo fondamento su un'attenta strutturazione del tempo-scuola e dello spazio-scuola, nonché sulla realizzazione di gruppi di lavoro e sull'individuazione delle modalità operative più idonee al raggiungimento degli obiettivi prefissati in relazione allo sviluppo ed approfondimento dei diversi linguaggi comunicativi.
Per favorire il processo di strutturazione del tempo nel bambino vengono usate le routines e le attese: la ROUTINE per indurre il bambino a percepire la progressione temporale (prima-dopo), per dargli sicurezza fornendogli i punti di riferimento stabili e consolidare il gruppo, dato che investe tutti i bambini contemporaneamente; l'ATTESA per favorire la rappresentazione mentale dell'evento che deve venire e il riconoscimento dell'altro e dei suoi bisogni, attraverso la percezione e l'alternanza dei turni.
La dimensione dello spazio è articolata in proposte funzionali al soddisfacimento dei bisogni di vissuto e di conoscenza del bambino e tiene conto della necessità che egli ha di contestualizzare ogni proposta. Per questo gli spazi della scuola di Quercianella hanno caratteristiche di funzionalità specifica con arredi, oggetti e materiali che hanno connotazione chiara rispetto all'uso che il bambino ne fa.
I gruppi sono costituiti secondo l'attività proposta:
- Gruppo sezione: usato per garantire la continuità dei rapporti tra adulti e bambini e fra coetanei, evitare i disagi affettivi causati da frequenti e improvvisi cambiamenti, facilitare i processi di identificazione, sviluppare il senso di appartenenza e condividere le proposte e le informazioni dell'insegnante.
-Piccolo gruppo (per fasce d'età): usato per facilitare la comunicazione affettivo-emotiva e cognitiva.
Le modalità operative adottate sono riconducibili alla necessità di sviluppare ed approfondire ulteriormente nel bambino i già conosciuti sistemi simbolico-culturali relativi ai vari linguaggi della comunicazione e possono essere così sintetizzate:
linguaggio corporeo: gioco motorio;
linguaggio verbale: conversazione regolata dall'adulto, racconto, lettura di storie;
linguaggio logico-matematico e scientifico: esplorazione, manipolazione ed osservazione diretta dei fenomeni naturali, uso di sistemi di registrazione e misurazione;
linguaggio delle arti: utilizzo di varie tecniche pittoriche e plastiche;
linguaggio della comunicazione interpersonale: la vita di relazione intesa come complesso di regole da rispettare per una convivenza civile all'interno della realtà scolastica e l'assegnazione di compiti specifici di responsabilità.

c. La metodologia della Scuola dell'Infanzia Piccole Onde: Senza Zaino e GDL

La scuola dell'Infanzia Piccole Onde sta avviando il modello Senza Zaino. Con tale scelta si vuole innovare il modello pedagogico, convinte che si possono offrire maggiori e diversificate opportunità di apprendimento e di crescita attraverso un approccio globale, ispirato a tre valori che costituiscono un riferimento ideale ed operativo:
o Il valore della responsabilità
o Il valore della comunità
o Il valore dell'ospitalità
Abbiamo condiviso la visione di scuola-comunità dove l'apprendimento diventa significativo perché parte dall'esperienza, dove si alimenta il gusto della scoperta per costruire la conoscenza.
Un ambiente in cui l'imparare e l'insegnare appartengono tanto ai bambini e alle bambine quanto alle insegnanti, dove c'è posto per le emozioni e dove sono protagonisti cuore, mano e mente.
Nella scuola Senza Zaino i bambini le bambine imparano fin da piccoli ad aiutarsi a collaborare lavorando in coppia, in piccolo gruppo e stando insieme anche con i bambini le bambine delle classi della scuola primaria (Tutoring). Gli alunni e le alunne avranno la possibilità di essere seguiti individualmente attraverso un percorso personalizzato per permettere a ciascuno di consolidare i propri apprendimenti. Il bambino avrà cura di sé, degli altri e delle cose, sarà protagonista del proprio cammino costruendo la propria autonomia vivendo esperienze di cittadinanza, imparerà il senso di RESPONSABILITÀ.
Per creare una scuola COMUNITÀ il bambino imparerà a condividere le scelte, a scambiare pratiche, stabilendo regole comunitarie e a lavorare con i genitori in un percorso di confronto e collaborazione.
Infine l'ambiente sarà ben organizzato OSPITALE non solo offrendo ambienti ordinati curati ed accoglienti, ma assumendo un valore più ampio, che si estende all'accoglienza della diversità di culture, lingue, genere, interessi, intelligenze, competenze, abilità o disabilità, ospitando l'essere umano nella sua interezza fatta di talenti predisposizioni, ma anche di bisogni fragilità e debolezze.
Per responsabilizzare bambini e bambine all'apprendimento organizzeremo il calendario delle attività giornaliere e un planning settimana e mensile. Affronteremo gli argomenti ponendo domande secondo la logica del problem solving per lo sviluppo del pensiero computazionale, stabiliremo insieme i percorsi che approfondiremo stimolando la riflessione per il raggiungimento dell'obiettivo dando la possibilità di scegliere modi e tempi di lavoro, decidendo se lavorare da soli in piccolo gruppo assumendosi ruoli e compiti e responsabilità per il buon funzionamento della nostra comunità scolastica.
Continueremo ad ispirarci alla metodologia della Globalità dei Linguaggi ideata da Stefania Guerra Lisi adattandola, ovviamente, alla nostra realtà, poiché questa si avvicina alle esigenze educativo - didattiche dei/delle bambini/e ed alle nostre personalità professionali. La metodologia della Globalità dei Linguaggi si prefigge lo scopo dello sviluppo (armonico) della personalità del bambino e della bambina (che si appresta ad affrontare l'avventura della crescita) in una graduale presa di coscienza di sé, dei propri bisogni e dei mezzi espressivi. E' incentrata sul sentire, sull'immaginare, sull'esprimere. I suoi presupposti sono la motivazione e il principio del piacere. Infatti, qualunque attività è presentata sotto forma ludica. Rispetta, inoltre, la libertà di espressione, anche la creatività dei/delle bambini/e, la spontaneità e la libertà di esprimersi senza interferenze, nell'atmosfera capace di crescere la fiducia in loro stessi/e, e di far emergere tutte le loro possibilità espressive. La Globalità dei Linguaggi rende noi insegnanti capaci di ascoltare e osservare i/le bambini/e, mettersi in relazione con loro, leggere ed interpretare i bisogni che essi/e manifestano utilizzando, corpo, emozione, voce, suono, spazio, colore, immagine e segno grafico, come mezzi di comunicazione attraverso cui realizzare il rapporto educativo. Secondo la filosofia della Globalità dei Linguaggi ogni individuo che ha una sua psicomotricità unica ed irripetibile deve essere rispettato nella sua globalità, costituita da comportamenti e atteggiamenti che dipendono dal suo modo di essere e dall'ambiente in cui vive .





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